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SISTEMA DI AUTOCONTROLLO HACCP

certificazione DI PRODOTTO

CERTIFICAZIONE REGOLAMENTATA

CERTIFICAZIONE VOLONTARIA

CERTIFICAZIONE DI FILIERA

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Atlante Consulenze si fa carico di analizzare le direttive e normative esistenti per la il settore degli alimenti, allo stato dell'arte, per aiutare i clienti nella fase di ricerca ed applicazione delle stesse, cogenti o volontarie.

 

Il sistema di autocontrollo HACCP

Il sistema di autocontrollo HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points - Analisi del rischio e dei punti critici di controllo) è stato ufficialmente proposto nel '71 negli stati Uniti durante la "National Conference on Food Protection”, anche se i concetti base sono stati adottati per le missioni spaziali NASA sui cibi degli astronauti. Pubblicato successivamente su una linea guida Codex "Guidelines for the application of the hazard analysis critical control points", è stato adottato dalla CEE per tutto il settore alimentare con la Direttiva 93/43 del giugno '93 ed in seguito con le Direttive 853 e 853. Tali direttive e successive integrazioni sono state recepite dall'ordinamento italiano tramite i Decreti Legislativi n° 155 e 156 del 26/05/97 successivamente sostituiti con il "Pacchetto Igiene". Quindi le aziende che manipolano, trasformano, immagazzinano, commercializzano, somministrano alimenti e/o bevande si trovano di fronte di fatto ad una cogenza.

Per risultare conformi alle direttive e ai decreti legislativi occorre, sostanzialmente creare un sistema di autocontrollo secondo i passi sotto elencati:

e proprio quest'ultimo punto introduce il cosiddetto manuale di corretta prassi igienica o di autocontrollo. Facciamo subito notare quante similitudini ci siano con la realizzazione di un sistema qualità ISO 9000.

ll sistema di autocontrollo HACCP è cogente; la certificazione ISO 9000 ovviamente facoltativa. Ma un corretto sistema HACCP significa rispondere in buona parte ai requisiti centrali ISO 9001:2008: (§ 7. "Realizzazione del prodotto" e parte delle misurazioni del § 8.), per cui vale la pena prendere in considerazione la certificazione ISO 9001:2000. In questo caso il tutto si integra nei documenti classici del sistema qualità. Facciamo infine notare che gli enti terzi non rilasciano la certificazione ISO 9001:2008 se alla base non esiste comunque la conformità HACCP.

I diversi aspetti che determinano la qualità nel settore alimentare (igiene e salubrità del prodotto, caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, metodi di utilizzazione e conservabilità, tradizione culturale e fattori etico-sociali) necessitano dell’individuazione dei requisiti che ne garantiscano il soddisfacimento.

Mentre la qualità igienico-sanitaria è garantita da una legislazione unificata a livello europeo, per quanto riguarda i parametri di tipicità e tradizionalità dei prodotti, si è giunti all’emanazione dei Regolamenti Comunitari in materia di prodotti a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e di Indicazione Geografica Protetta (IGP).

Altri regolamenti Comunitari sanciscono l’introduzione del sistema di Produzione Biologica a garanzia della genuinità , della difesa dell’Ambiente e dello sviluppo sostenibile.

I prodotti DOP e IGP, come le produzioni provenienti da agricoltura biologica, costituiscono dei marchi regolamentati retti da normative e parametri di valutazione della conformità e certificazione, a cui il produttore può scegliere liberamente di aderire.

Dal momento che tali alimenti non sono numerosi e non coprono la totale varietà dei prodotti alimentari, è necessaria la definizione di nuovi elementi di identificazione del prodotto di qualità:

La certificazione di prodotto e la certificazione di filiera (certificazione di processo)

La certificazione di prodotto viene rilasciata da Organismi di Certificazione di parte terza basandosi su schemi di certificazione prestabiliti da riferimenti normativi (disciplinari tecnici); questi vengono concordati dalle parti interessate in funzione delle caratteristiche peculiari del prodotto e sulle esigenze del mercato.

A fornire ulteriori garanzie, la certificazione di filiera (anch’essa effettuata da competenti Organismi di Certificazione di parte terza) integra la prima garantendo la rintracciabilità del prodotto in tutti i passaggi del processo produttivo.

 

Certificazione regolamentata

L’azione di ACCREDIA si svolge in riferimento ai prodotti agricoli derivanti da metodi di agricoltura biologica ai sensi del regolamento CE 2092/91 e successive modifiche.

Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) ha richiesto l’intervento di ACCREDIA con lo scopo di concorrere all’accertamento della conformità alla Norma EN 45011 degli Organismi di Certificazione (Organismi di Controllo) con autorizzazione Ministeriale, conformemente elle direttive europee. Per l’Autorità competente, l’accreditamento ACCREDIA funge da garanzia circa l’adeguamento alla Norma citata e il mantenimento di tale conformità nel tempo.

Certificazione volontaria

La certificazione volontaria dei prodotti alimentari (di origine animale e vegetale) si basa su disciplinari tecnici volontari elaborati da Enti competenti o dagli stessi Organismi di certificazione in collaborazione con le parti interessate e, quando richiesto, vengono valutati e approvati da ACCREDIA insieme ai procedimenti di certificazione affinché siano adeguati alle esigenze del mercato.

La certificazione volontaria sotto accreditamento ACCREDIA riguarda principalmente 11 tipologie di prodotti:

 

Certificazione di filiera

Le filiere produttive che è possibile certificare coprono 3 filiere:

 

 

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